Abbiamo fatto un salto temporale, ma è stato necessario; l’informazione in tempo “quasi reale” che stavamo fornendo su questo blog rischiava, molto seriamente, di monopolizzarlo. Sarebbe stato l’esatto contrario di quello che volevamo ottenere. Però rieccoci col bollettino dalla Libia, in sintesi, degli ultimi giorni.
La Russa: “E’ passato tutto in mano alla Nato”
27 marzo, 12.13
“Questa mattina i capi di stato maggiore della Difesa della coalizione della Nato hanno predisposto definitivamente il piano della no-fly zone plus e tutto praticamente è passato sotto l’egida della Nato, sia l’embargo navale che è comandato da un ammiraglio italiano sia le operazioni aeree”. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa Ignazio La Russa presente questa mattina a Cesano Maderno per partecipare ad una cerimonia promossa per l’Unità d’Italia.
Fonte: Repubblica.it
Finalmente.
Atterrati in Sardegna aerei Emirati Arabi Uniti
27 marzo, 14.30
E’ cominciato nel primo pomeriggio il rischieramento in Sardegna dei velivoli degli Emirati Arabi Uniti che parteciperanno alla coalizione che su mandato dell’Onu dovrà garantire la no fly zone sulla Libia. Alle 14.00 nell’aeroporto “Mario Mameli” di Cagliari-Elmas è atterrato un Airbus-330 con materiali e personale logistico.
Fonte: Repubblica.it
La partecipazione di paesi arabi è fondamentale, garantisce alla NATO l’opportunità di poter dichiarare a più riprese che la volontà di continuare questa guerra è globale, e non localizzata solo in Occidente. (Se sia così o meno, ora non ci interessa.)
Libia: la NATO prende in mano l’intera operazione. Continuano le missioni di F-16 e Tornado italiani.
27 marzo
«La NATO applicherà tutti gli aspetti della risoluzione ONU. Nulla di più, nulla di meno.» È questo l’annuncio ufficiale dato nel tardo pomeriggio dal segretario generale della NATO Anders Fogh Rasmussen per segnalare il superamento del disordine operativo che ha caratterizzato la prima settimana dell’operazione Odyssey Dawn. «Abbiamo dato istruzioni al massimo comandante operativo della NATO affinché dia immediata esecuzione a questa operazione.
«I Paesi alleati nella NATO hanno deciso di assumersi l’intera operazione militare in Libia in base alla risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite», ha detto Rasmussen, allo scopo di «proteggere civili e zone abitate da civili dalla minaccia di attacchi dal regime di Gheddafi.»
In attesa degli sviluppi del passaggio dell’intera attività sotto l’egida NATO, oggi lo Stato Maggiore Difesa ha riepilogato l’attività diretta per Odyssey Dawn – che secondo molti osservatori potrebbe cambiare nome – nel corso del fine settimana. Sabato 26 marzo l’Aeronautica Militare ha effettuato due missioni con due coppie di caccia F-16 del 37° Stormo, decollati da Trapani tra le 15.30 e le 17, e altre due con due coppie di Tornado ECR del 50° Stormo. Questi sono decollati tra le 16.30 e le 17, facendo rifornimento da una cisterna volante alleata per la prima volta in questo ciclo per rientrare quindi a Trapani intorno alle 21.
Per la serata di oggi erano previste altre missioni, per le quali il comunicato emesso alle 18.30 non forniva ovviamente i dettagli.
Continua – aggiunge SMD – la collaborazione della Marina Militare sotto comando nazionale per il controllo e la difesa dello spazio aereo italiano, mentre altre navi partecipano all’operazione Unified Protector sotto comando NATO. Nel canale di Sicilia resta il pattugliatore di squadra Borsini, in missione di vigilanza pesca e controllo dei flussi migratori.
Nave San Marco ha terminato alle 14 lo sbarco a Taranto di 547 extracomunitari, destinati al campo di accoglienza allestito in fretta e furia sull’aeroporto di Manduria. La nave è poi ripartita per Augusta per un “ricondizionamento tecnico”.
Fonte: Dedalonews
Tutto sommato potremmo parlare di buone notizie.
Libia: Stato Maggiore Difesa, da Italia altri 8 velivoli a disposizione Nato
Roma, 28 mar. – (Adnkronos) – “Ieri l’Italia ha trasferito alla Nato il controllo operativo di 4 velivoli a decollo verticale della Marina Militare AV8 Bravo plus (rischierati a bordo di Nave Garibaldi) e di 4 caccia dell’Aeronautica Militare Eurofighter per concorrere alle operazioni connesse con l’implementazione della ‘no fly zone’nell’ambito dell’Operazione ‘Unified Protector'”. Lo riferisce lo Stato Maggiore della Difesa, in una nota
Fonte: ADN Kronos
Aumentano i mezzi disponibili, crediamo sia una notizia ottima (Almeno la parte di Banalcrazia più aperta agli interventi militari, cioè il sottoscritto.) e il perchè lo trovate nei bollettini passati.
Gli USA stanno utilizzando in Libia anche A-10 Thunderbolt II e AC-130 Spectre
Durante il fine settimana, gli Stati Uniti hanno intensificato i loro attacchi contro le forze terrestri libiche, lanciando le prime missioni con gli AC-130 e gli A-10, aerei a forte potenziale di distruzione. Lo scrive oggi con ampio rilievo il Washington Post, secondo cui la decisione presa dagli Stati Uniti “conferma che le forze armate alleate sono sempre più coinvolte in lotte caotiche in Libia”, ben più impegnative rispetto al semplice stabilimento di una no-fly zone, come richiesto dlla risoluzione dell’Onu 1973.
Fonte: Repubblica.it
Questa è forse una notizia delle più interessanti, gli aerei di cui si parla; cioè questo e questo, sono effettivamente quanto di più inadatto alla superiorità aerea, mentre si prefigurano molto meglio per altri compiti.
Siamo stati sintetici, è vero, ma torneremo ancora. Parola di Banalcrazia.