Storie #3 – Khaled I. Mahmoud

6 04 2011

Khaled I. Mahmoud non è un nome conosciutissimo, anzi.

Questo probabilmente perchè gli ultimi 26 anni della sua vita li ha trascorsi in carcere, e anche ora cerca di non farsi riconoscere: “chi deve uccidermi sa che faccia ho, sa anche dove trovarmi. Non serve nascondermi dai miei assassini. Ma non voglio essere riconosciuto dalla gente che incontro per strada […] da chi vedo tutti i giorni”.

Ma partiamo dall’inizio; oggi ha 44 anni, tutti trascorsi in carcere da quando, appena diciottenne, il 27 Dicembre del 1985 fu uno dei quattro che misero in atto la Strage di Fiumicino.

“Non ero io il capo. Quella mattina chi doveva guidarci non si presentò all’appuntamento. C’era un ordine da seguire e nessuno di noi quattro trovò il coraggio di tornare indietro. […] Mille e mille volte ho rivisto quella scena, ho vissuto quegli attimi. E mille volte ho immaginato di scappare. […] Ma non posso cambiare niente di quel giorno. Da 26 anni aspetto di morire. So che arriveranno prima o poi a finire quel lavoro“.

Capire di chi parla non è semplice, queste vicende dopotutto non lo sono mai; lui dice che si tratta del Mossad i cui agenti “Erano in aeroporto e ci aspettavano, confusi tra i turisti, fra i passeggeri in attesa. Loro erano lì. E torneranno a cercarmi. Lo so”.

Gli agenti però sarebbero spariti, come nel più classico dei film di spionaggio, senza lasciare traccia, anche se compaiono nelle ricostruzioni di alcuni testimoni. (Ovviamente, non è specificato se appartengano o meno al Mossad) E Khaled ancora li aspetta, ma non con le mani in mano; nel tempo trascorso in carcere si è laureato e ora vive a Roma, che non potrà lasciare per tre anni. (Ha potuto beneficiare di una scarcerazione anticipata per buona condotta)

Ma non è l’unica accusa; anche l’Italia viene citata direttamente: “L’Italia aveva ricevuto un’informativa dai Paesi arabi, sapevano della nostra presenza a Roma, di un attentato tra il 25 e il 31 Dicembre. Sapevano che avremmo colpito a Fiumicino. Lo sapevano i servizi segreti italiani e quindi lo sapeva anche il Mossad. Potevano fermarci ma non l’hanno fatto. Così racconta l’uomo, che è palestinese per i palestinesi compì quel gesto, ma che in Palestina non c’è mai stato.

Khaled ha una vita tormentata, nacque in un campo profughi in Libano, divenne guerrigliero a 12 anni e nel 1982, dopo aver assistito a un massacro nel suo campo a cui gli israeliani -lui dice- assistettero senza fare nulla (Quel massacro è realmente avvenuto, e secondo la Croce Rossa Internazionale potrebbe contare qualcosa come tremila morti) si arruolò nell’Al Fatah. Aveva quindici anni, e il resto è Storia, come si usa dire.

A questo punto i più smaliziati di voi si staranno chiedendo; perchè proprio questa Storia? Una risposta c’è, ed è un collegamento tra le parole di Mahmoud e alcuni “temi” recenti. Ora capirete.

Aggiunge: “Alcuni documenti della CIA desecretati confermerebbero che dietro i numerosi attentati dell’organizzazione di Abu Nidal, compresi quelli di Fiumicino e Vienna, ci sarebbe stato il supporto della Libia. A quel tempo il quartier generale del terrorista era a Damasco, ma aveva già contatti con il governo di Gheddafi“.

Ora noi non sappiamo se sia vero, o se non lo sia. Ma mentre il -non più- giovane Khaled riconosce i suoi errori, pur sapendo che farlo non lo giustificherà mai, e mentre i suoi complici furono uccisi mentre l’azione si compiva, se il coinvolgimento libico fosse reale il Colonnello avrebbe del sangue italiano sulle proprie mani. Glielo ricorderemo quando si farà vedere.





La bellezza della Politica

4 04 2011

La frase riferita ai politici che sento più spesso pronunciare è: “tanto sono tutti uguali” , ecco che torna il fenomeno della banalizzazione di ogni concetto della nostra civiltà. Io invece trovo che la Politica, quella con la “P” maiuscola sia il riassunto di tutte le arti conosciute dall’uomo. Nell’attivismo politico impari di chi ti puoi fidare e di chi invece te lo può mettere (scusate il francesismo) in culo. In Politica devi sviluppare tutti e 5 i sensi: devi riuscire a vedere le mosse dei tuoi compagni e degli avversari, captare le novità, tastare nuovi terreni e sfide, gustare il dolce dell traguardo, ed imparare a riconoscere l’amaro, riconoscere il marcio; c’è lo sviluppo anche del sesto senso, prevedere determinate mosse. Una continua partita a scacchi, che impari a giocarla mossa dopo mossa, e nel momento in cui ti fermi a riflettere sulle tue mosse sei sicuramente una persona cresciuta rispetto all’ inizio della partita. Politica è anche il riassunto di tutte le materie esistenti, devi cominciare a relazionarti con problemi come l’ambiente, di urbanistica, di economia, di storia, di dizione, grammatica, sociale … Politica è spaziare in tutti i campi e riuscire a comprendere i meccanismi che fanno girare (male) la ruota. Ritengo quindi bello lo sviluppo culturale e personale di una persona, la crescita in gruppo di un individuo, la crescita culturale “a tutto tondo”, il vedere un problema e trovarne la soluzione.

E’ veramente una cosa così brutta lo sviluppo di un individuo e  il suo accrescimento culturale e il suo apporto di esperienze per la realizzazione di un progetto? la mia risposta è palesemente NO! La politica che vogliono farci vedere e che stanno banalizzando è poco più (anzi forse poco meno) di un mercato rionale dove lo sguardo è attirato verso chi grida più forte: “La contrattazione delle vacche, bassa macelleria”





Tutti i numeri degli immigrati.

30 03 2011

Il problema immigrazione, sempre sentito, non riceveva però da tempo un imput per entrare nei media e -quindi- nei discorsi quotidiani delle persone come quello avuto con la crisi nordafricana.

La questione umana è controversa; i clandestini tolgono risorse agli italiani, è vero. (In parte) Gli stessi clandestini però svolgono tutti quei lavori che gli italiani non fanno, i più umili, anche questo è vero. Rubano e commettono reati, è vero, com’è vero che non rubano e non commettono reati, visto che ognuno di loro è persona a sè. E così per molte altre questioni; la verità però è che non possiamo dare una risposta a questo tema senza un dibattito approfondito.

Questo non ci impedirà però di darvi, presi da archivi del Corriere della Sera di inizio anno (Quindi pre-crisi) i numeri dell’immigrazione in Italia, per tracciare un quadro. Quadro che possiamo definire “normale” perchè precedente allo squilibrio di questi ultimi tempi, ma che delinea un fenomeno che normale non dovrebbe assolutamente esserlo.

Ad avere la residenza in Italia sono circa 4.200.000 stranieri, una somma impressionante -circa il 7% della popolazione- se consideriamo poi che sono tutti “giovani” e prevalentemente maschi. (L’età media in Italia è di 42,6 anni.) Un potenziale, in termini di forza lavoro, immenso.

I permessi di soggiorno invece sono la metà, circa 2.063.127, rifacendo le stesse considerazioni di prima però, anche questa cifra acquista un’importanza davvero notevole.

Arriva però -arriva sempre- il momento della nota dolente; gli occupati, e cioè quelli con un lavoro, sono 1.898.000. Pochi? Eh, sì. Ovviamente dobbiamo supporre un fenomeno di lavoro “in nero” che, per colpa italianissima il più delle volte, lascia legalmente disoccupate persone che sono realmente impegnate a spaccarsi la schiena tutti i giorni. Ma non è detto che basti a “coprire” quel numero più grande, là sopra.

I paesi più presenti?

Per numero di residenti:

Romania (887.763)
Albania (466.684)
Marocco (431.529)

Classificandoli per la crescita percentuale negli ultimi cinque anni invece la situazione si ribalta. (Quasi.)

Romania (+256,7%)
Moldavia; nona nella classifica sopra (+178,1%)
Polonia; ottava nella classifica sopra (+107,9%)

Questi sono i numeri, le conclusioni, le idee, sono tutte nella vostra testa.  E se vorrete discuterne con noi, vi aspettiamo.

PS: La zona col maggior numero di nati con almeno un genitore straniero è il Nord Ovest (35.576) mentre, escludendo le isole (3.389) quella col minore è il Sud. (7.791) Tanto per i leghisti sono stranieri comunque.





Bollettini di Guerra – Odyssey Dawn 27-29 Marzo.

29 03 2011

Abbiamo fatto un salto temporale, ma è stato necessario; l’informazione in tempo “quasi reale” che stavamo fornendo su questo blog rischiava, molto seriamente, di monopolizzarlo. Sarebbe stato l’esatto contrario di quello che volevamo ottenere. Però rieccoci col bollettino dalla Libia, in sintesi, degli ultimi giorni.

La Russa: “E’ passato tutto in mano alla Nato”
27 marzo, 12.13
“Questa mattina i capi di stato maggiore della Difesa della coalizione della Nato hanno predisposto definitivamente il piano della no-fly zone plus e tutto praticamente è passato sotto l’egida della Nato, sia l’embargo navale che è comandato da un ammiraglio italiano sia le operazioni aeree”. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa Ignazio La Russa presente questa mattina a Cesano Maderno per partecipare ad una cerimonia promossa per l’Unità d’Italia.
Fonte: Repubblica.it

Finalmente.

Atterrati in Sardegna aerei Emirati Arabi Uniti
27 marzo, 14.30
E’ cominciato nel primo pomeriggio il rischieramento in Sardegna dei velivoli degli Emirati Arabi Uniti che parteciperanno alla coalizione che su mandato dell’Onu dovrà garantire la no fly zone sulla Libia. Alle 14.00 nell’aeroporto “Mario Mameli” di Cagliari-Elmas è atterrato un Airbus-330 con materiali e personale logistico.
Fonte: Repubblica.it

La partecipazione di paesi arabi è fondamentale, garantisce alla NATO l’opportunità di poter dichiarare a più riprese che la volontà di continuare questa guerra è globale, e non localizzata solo in Occidente. (Se sia così o meno, ora non ci interessa.)

Libia: la NATO prende in mano l’intera operazione. Continuano le missioni di F-16 e Tornado italiani.
27 marzo
«La NATO applicherà tutti gli aspetti della risoluzione ONU. Nulla di più, nulla di meno.» È questo l’annuncio ufficiale dato nel tardo pomeriggio dal segretario generale della NATO Anders Fogh Rasmussen per segnalare il superamento del disordine operativo che ha caratterizzato la prima settimana dell’operazione Odyssey Dawn. «Abbiamo dato istruzioni al massimo comandante operativo della NATO affinché dia immediata esecuzione a questa operazione.
«I Paesi alleati nella NATO hanno deciso di assumersi l’intera operazione militare in Libia in base alla risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite», ha detto Rasmussen, allo scopo di «proteggere civili e zone abitate da civili dalla minaccia di attacchi dal regime di Gheddafi.»
In attesa degli sviluppi del passaggio dell’intera attività sotto l’egida NATO, oggi lo Stato Maggiore Difesa ha riepilogato l’attività diretta per Odyssey Dawn – che secondo molti osservatori potrebbe cambiare nome – nel corso del fine settimana. Sabato 26 marzo l’Aeronautica Militare ha effettuato due missioni con due coppie di caccia F-16 del 37° Stormo, decollati da Trapani tra le 15.30 e le 17, e altre due con due coppie di Tornado ECR del 50° Stormo. Questi sono decollati tra le 16.30 e le 17, facendo rifornimento da una cisterna volante alleata per la prima volta in questo ciclo per rientrare quindi a Trapani intorno alle 21.
Per la serata di oggi erano previste altre missioni, per le quali il comunicato emesso alle 18.30 non forniva ovviamente i dettagli.
Continua – aggiunge SMD – la collaborazione della Marina Militare sotto comando nazionale per il controllo e la difesa dello spazio aereo italiano, mentre altre navi partecipano all’operazione Unified Protector sotto comando NATO. Nel canale di Sicilia resta il pattugliatore di squadra Borsini, in missione di vigilanza pesca e controllo dei flussi migratori.
Nave San Marco ha terminato alle 14 lo sbarco a Taranto di 547 extracomunitari, destinati al campo di accoglienza allestito in fretta e furia sull’aeroporto di Manduria. La nave è poi ripartita per Augusta per un “ricondizionamento tecnico”.

Fonte: Dedalonews

Tutto sommato potremmo parlare di buone notizie.

Libia: Stato Maggiore Difesa, da Italia altri 8 velivoli a disposizione Nato
Roma, 28 mar. – (Adnkronos) – “Ieri l’Italia ha trasferito alla Nato il controllo operativo di 4 velivoli a decollo verticale della Marina Militare AV8 Bravo plus (rischierati a bordo di Nave Garibaldi) e di 4 caccia dell’Aeronautica Militare Eurofighter per concorrere alle operazioni connesse con l’implementazione della ‘no fly zone’nell’ambito dell’Operazione ‘Unified Protector'”. Lo riferisce lo Stato Maggiore della Difesa, in una nota
Fonte: ADN Kronos

Aumentano i mezzi disponibili, crediamo sia una notizia ottima (Almeno la parte di Banalcrazia più aperta agli interventi militari, cioè il sottoscritto.) e il perchè lo trovate nei bollettini passati.

Gli USA stanno utilizzando in Libia anche A-10 Thunderbolt II e AC-130 Spectre
Durante il fine settimana, gli Stati Uniti hanno intensificato i loro attacchi contro le forze terrestri libiche, lanciando le prime missioni con gli AC-130 e gli A-10, aerei a forte potenziale di distruzione. Lo scrive oggi con ampio rilievo il Washington Post, secondo cui la decisione presa dagli Stati Uniti “conferma che le forze armate alleate sono sempre più coinvolte in lotte caotiche in Libia”, ben più impegnative rispetto al semplice stabilimento di una no-fly zone, come richiesto dlla risoluzione dell’Onu 1973.
Fonte: Repubblica.it

Questa è forse una notizia delle più interessanti, gli aerei di cui si parla; cioè questo e questo, sono effettivamente quanto di più inadatto alla superiorità aerea, mentre si prefigurano molto meglio per altri compiti.

Siamo stati sintetici, è vero, ma torneremo ancora. Parola di Banalcrazia.





Chi tiene in vita un sistema basato sulla Banalcrazia ?

28 03 2011

Possiamo iniziare ponendoci una domanda: com’è la salute dell’ informazione in Italia? la risposta mi pare semplice ed ovvia, pessima. L’esempio più sotto gli occhi di tutti è  stata organizzata l’informazione per la vicenda del “bunga bunga” ed il relativo “Caso Ruby”, in ogni trasmissione vi è stato un rimbambimento della massa con un bombardamento di due notizie formalmente diverse ma sostanzialmente uguali, la prima è la posizione della magistratura, la seconda la negazione di ogni avvenimento, e auto difesa degli imputati nella TV pubblica, tanta difesa e niente dettagli veri e particolari, nessun riscontro oggettivo, informazione sterile e banale. Il risultato prodotto è stato il seguente:  non è successo nulla; ed i sondaggi lo confermano, il partito di Berlusconi non cede terreno. L’a presentazione dell’informazione converge con un ben preciso piano, ancora una volta di sterilizzare un’evento, e portando un’altro esempio concreto è l’organizzazione del TG1, quella che Minzolini chiama la sua “linea editoriale”, oltre a banalizzare i fatti vi è un costante privilegio alle notizie di gossip, tempo libero, vacanze e la raffigurazione di un benessere che non esiste.Si potrebbe riassumere con una pressante linea di governo sul sistema televisivo pubblico.

Ora è la seconda questione: Cos’altro c’è?
C’è che l’informazione rappresenta il 10% di tutto il panorama TV, vi è l’altro 90% che è composto da pubblicità, intrattenimento, banalità,ed ecco che nasce la nostra cività banale, dove regna la Banalcrazia







Lo Sguardo della Domenica. Il disastro adolescenziale.

27 03 2011

Troppo spesso si parla in negativo delle generazioni che seguono quella a cui si appartiene, sempre più spesso parla in negativo anche di quelle che precedono al giorno d’oggi.

Ma gli adolescenti, nel mondo intero e -soprattutto- nei soliti paesi “in via di sviluppo”, definizione che non precisa la lunghezza di questa via nè la velocità a cui la si percorre, diventano i portatori di pesi che non dovrebbero avere.

A darci qualche indicazione numerica è l’Unicef che, con un recente rapporto, tira le proprie linee sui giovani tra i 10 e i 19 anni, documentando scenari sicuramente ipotizzabili da chiunque, ma in cui sono i freddi numeri a scaldare gli animi, dando una precisa idea delle proporzioni.

Gli adolescenti sono stimati attorno ai 1200 milioni, vale a dire 1,2 miliardi, e rappresenterebbero il 18% della popolazione globale, la maggior parte di questi poi (88%) vive nei sopracitati paesi “in via di nonsisacosa”.

A preoccupare di più è come sempre il continente africano con un 25% di donne tra i 20 e i 24 anni che hanno avuto almeno un parto prima di raggiungere i 18 e la percentuale maggiore anche nel conteggio dei bambini tra i 5 e 14 anni impegnati nel lavoro minorile. (Per un totale di 150milioni nel mondo.)

Che il 50% degli adolescenti non frequenti la scuola secondaria, alla luce dei dati precedenti, sembrerebbe il minimo. Eppure non è così dal momento che proprio l’istruzione dovrebbe dare a questi giovani la consapevolezza del loro stato, e dovrebbe far nascere in -e da loro- loro un movimento di lotta, per migliorare le proprie condizioni e quelle di coloro che formeranno le “generazioni successive”. A qualunque costo.

Lo so, avevamo detto che Lo Sguardo della Domenica avrebbe cercato di darvi sempre notizie più o meno positive; ma è quello che abbiamo fatto in fondo, non vi abbiamo parlato dei bambini più piccoli nè delle mutilazioni genitali a cui molte ragazze sono sottoposte in età pre-adolescenziale.





Dove si arenano i barconi – Ecco le destinazioni degli immigrati

25 03 2011

Oggi dagli avvenimenti bellici, lontani, (ma non troppo) ci spostiamo ad una crisi ben più insidiosa e vicina a noi; quella dell’immigrazione. Come al solito su una questione delicata non permettiamo giudizi -che lasciamo alla parte più “politicamente impegnata” di questo blog, e cioè il mio socio senza nome- oltre ad una breve considerazione.

Se è vero che gli immigrati rappresentano un grosso problema vogliamo solo ricordare a chi si accanisce contro di loro che si tratta di persone in fuga, disperate. Gente che si sobbarca spese assurde (per colpa di qualcuno) per un viaggio al limite dell’umano, in cerca di un futuro migliore. E, nel secolo passato, siamo stati anche noi come loro, più di una volta.

Ma torniamo alle notizie; il governo ha stabilito 13 siti su cui ridistribuire gli immigrati che sono ora stipati, perchè è questa la definizione, a Lampedusa. Ecco la lista:

Castano Primo (Milano); Clauzetto (Pordenone); Sgonico (Trieste); Front (Torino); Ciriè (Torino); Monghidoro (Bologna); Boceda (Massa Carrara), Carapelle (Foggia), San Pancrazio Salentino (Brindisi), Manduria (Taranto), Torretta (Palermo), Chinisia (Trapani), Marsala (Trapani).

Ma nel frattempo l’isola è ancora sotto questo strano assedio. Oltre ai circa 5mila immigrati già presenti nella giornata di ieri se ne sono aggiunti 500 dopo l’ultimo sbarco la notte scorsa, in cui circa ottanta tunisini sono stati salvati dall’affondamento del mezzo su cui viaggiavano.

Trovato poi il barcone che trasportava circa 300 eritrei, tra cui molte donne, da cui era partita una richiesta di soccorso indirizzata alla sorella di uno dei viaggiatori.

Continuano però le proteste del Comune di Lampedusa che dichiara la mancanza di un rifornimento idrico sufficiente, forse fra un po’ si berranno l’acqua del mare. Come si risolverà questa crisi? Noi non lo sappiamo, ma speriamo nel rispetto della vita umana in tutte le sue declinazioni da parte degli italiani, e nel rispetto della legalità da parte dei nuovi arrivati.





Screenshoot dal sito del Governo italiano

25 03 2011

Clickate nell’immagine. 🙂

ed ecco il link diretto, chissà ancora per quanto:
http://www.governo.it/Governo/Portavoce/Comunicati_stampa/testo_int.asp?d=62926

-Grazie al Popolo Viola per la diffusione





Bollettini di Guerra – Odyssey Dawn 23 Marzo. (Parte Seconda)

23 03 2011

Come promesso è la prima serata e noi siamo di nuovo qui col bollettino della giornata in Libia, vediamo cosa è successo.

Londra: distrutte forze aeree libiche
23 marzo, 17.13 – Le forze aeree libiche non esistono piu’: lo ha detto, secondo la Bbc, l’Air Vice Marshal della Raf Greg Bagwell a Gioia del Colle dove sono di base i caccia britannici. ‘Il loro sistema di difesa integrata e le reti di comando e controllo sono gravemente degradati che possiamo operare con relativa impunita”, ha precisato Bagwell aggiungendo che Tornado e Typhoon britannici tengono le truppe di terra libiche sotto osservazione e sono pronti ad attaccarle ‘ogni volta che minacciano i civili’.
Fonte: Ansa.it

La notizia è positiva, ma se fosse vera potrebbe avere dei risvolti; possiamo ipotizzare infatti che con la contraerea abbattuta la coalizione dovrà giustificare in altro modo raid futuri, oppure sospenderli. (A meno che non venga violata la no-fly-zone s’intende.) Vedremo cosa succederà.

Al via missioni F16 danesi
23 marzo, 18.40
Sono entrati in azione nel quadro dell’intervento militare contro la Libia anche sei F-16 danesi. Lo ha annunciato il comando tattico dell’aeronautica danese in un comunicato: “Nel corso delle ultime 24 ore, gli F16 danesi hanno lanciato bombe di precisione su obiettivi in Libia per la prima volta”. La Danimarca ha messo a disposizione dell’operazione sei F16, basati a Sigonella per questa operazione, e 132 militari
Fonte: Repubblica.it

Bombardano anche i danesi, bombardano tutti e solo la nostra classe politica continua a ripetere che noi non bombardiamo. Che sia vero o meno non è un segnale positivo, se non nell’ottica della pace, che comunque già non c’è.

Difesa: oggi due missioni aeree dei Tornado italiani
23 marzo, 18.56
Due missioni aeree in Libia sono state compiute oggi dai Tornado ECR italiani, scortati da caccia F-16. Lo rende noto lo Stato maggiore della Difesa. In particolare, alle 14 circa sono decollati da Trapani due F-16 (con funzioni di difesa aerea e scorta), due Tornado ECR (Electronic Combat Reconnaissance) e un C130J con funzioni di rifornimento in volo (AAR – Air-to-Air Refuelling). Il C130 J è rientrato alla base dopo aver rifornito gli altri aerei in volo. Gli altri quattro velivoli “hanno proseguito verso l’area assegnata”, facendo ritorno alle 16.10 circa. Alle 14.30 circa sono poi decollati, sempre dalla base di Trapani, due F-16 e quattro Tornado di cui due Tanker per il rifornimento in volo. I velivoli hanno effettuato una missione analoga alla precedente rientrando in base alle 16.40 circa
Fonte: Repubblica.it

A seconda dell’interpretazione del commento precedente potrebbero nascere diverse considerazioni, quello che è certo però è il fatto che le nostre missioni siano andate a buon fine, senza perdite. Di questo siamo contenti ovviamente.

Abbiamo notizie secondo cui le forze di Gheddafi starebbero bombardando Misurata, obiettivi civili compresi. Vi aggiorneremo non appena ci saranno comunicati stampa più approfonditi.

 





Bollettini di Guerra – Odyssey Dawn 23 Marzo. (Parte Prima)

23 03 2011

Dopo l’analisi del collega sugli eventi che trovate qui; noi ritorniamo a darvene la cronologia, per tenervi sempre aggiornati. Le notizie più “interessanti” dal fronte.

L’Olanda invierà uomini e aerei
23 marzo, 00.01
L’Olanda ha intenzione di contribuire alla missione Nato per monitorare e rafforzare l’embargo delle armi contro la Libia con sei caccia F-16, circa 200 soldati, un dragamine e un aereo cisterna DC-10 per il rifornimento di carburante. Lo hanno annunciato oggi il primo ministro olandese Mark Rutte e il ministro della Difesa Hans Hillen.
Fonte: Repubblica.it

Altre forze in campo, gli F-16 non sono mezzi modernissimi, ma li stiamo usando anche noi e sono certamente adatti a garantire la superiorità aerea sulla Libia. Non hanno di meglio, insomma, si difenderanno lanciandoci contro petrolio.

Liberati a Tripoli tre giornalisti occidentali
23 marzo, 07.06
Sono stati liberati nella notte a Tripoli i tre giornalisti occidentali – due reporter dell’agenzia France Presse e un fotografo della Getty Images – arrestati il 19 marzo dalle forze libiche presso Ajdabiya, nell’est della Libia. Lo ha constatato un giornalista della stessa France Presse.
Fonte: Repubblica.it

Oltre all’ovvia felicità per la notizia, bisogna provare a chiedersi per quale motivo dei possibili ostaggi siano stati rilasciati. Mediazione? Scambi? Pressioni? Oppure Gheddafi vuole mettersi in buona luce verso la Lega Araba e gli altri paese già non proprio aperti verso questa guerra?

Daily Star: Geddafi in buker nel deserto con 40 amazzoni
23 marzo, 08.37
Il leader libico Muammar Gheddafi si nasconde in un bunker segreto nel deserto, circondato da 40 amazzoni. Lo rivela oggi il tabloid britannico Daily Star, citando fonti dell’intelligence militare. Oltre alle amazzoni, pronte a morire per salvare la vita al colonnello, Gheddafi sarebbe protetto anche da mercenari, pagati con l’oro della sua riserva personale. Le fonti non escludono che il leader libico possa lasciare il paese e cercare rifugio nello Zimbabwe di Mugabe, a causa dell’intervento militare della coalizione internazionale. Ieri sera, Gheddafi è apparso nella sua residenza-bunker di bab el-aziziya, a tripoli, e ha dichiarato che il regime “vincerà questa battaglia”, lanciata “da un gruppo di fascisti che finirà nella spazzatura della storia”.
Fonte: Repubblica.it

Va bene Gheddi, va bene, adesso torna a cuocere i kebab.

Germania ritira le navi dal teatro delle operazioni
23 marzo, 11.22
Il governo tedesco ha deciso di ritirare tutte le sue forze militari nel Mediterraneo, che finora facevano parte del quadro delle operazioni messe in atto dalla coalizione anti-Gheddafi. Un portavoce del ministero della Difesa ha confermato che due fregate e due motovedette della Marina tedesca, con un totale di 550 uomini a bordo, sono state di nuovo poste sotto il comando tedesco. Sono anche stati ritirati i sessanta-settanta soldati tedeschi che finora avevano preso parte alle missioni di ricognizione degli aerei Awacs sui cieli del Mediterraneo.
Fonte: Repubblica.it

I membri della NATO hanno ampiamente criticato la “passività” della Germania, facendole notare oltretutto che aveva anche presentato richiesta per un seggio permanente nel consiglio di sicurezza dell’ONU. Richiesta che probabilmente ora sarà compromessa.

Decollati da Trapani sei Eurofighter italiani
23 marzo, 11.49
Sei Eurofighter italiani sono decollati pochi istanti fa, a poca distanza l’uno dall’altro, dalla base di Trapani Birgi. Gli Eurofighter provengono dalla base militare di Grosseto.
Fonte: Repubblica.it

Finalmente facciamo scendere (metaforicamente, in realtà si alzano giustamente) sul terreno le armi migliori. E diamo agli EFA uno dei loro primi impieghi operativi, vedremo come si comporteranno finalmente. (noi magari no, chi li ha pagati milioni però immagino che abbia la curiosità)

La Nato affida all’Italia il controllo sull’embargo armi alla Libia.
L’Italia avrà un ruolo di primo piano nella missione della Nato con il comando marittimo per il rispetto dell’embargo delle armi, responsabilità affidata al contrammiraglio Rinaldo Veri. La Nato, in effetti, è pronta a intervenire «se e quando richiesto» per la realizzazione della no-fly zone prevista dalla risoluzione 1973 dell’Onu, ha detto la portavoce dell’Alleanza atlantica in una conferenza stampa a Bruxelles, dove è in corso un vertice che dovrebbe definire i compiti e il livello di coinvolgimento dell’Alleanza nel quadro del mandato delle Nazioni Unite.

Per la componente marittima dell’operazione gli stati membri della Nato hanno offerto finora 16 navi: la nave ammiraglia per il comando e controllo delle operazioni, che sarà italiana, dieci fregate (di cui quattro turche, una canadese, una spagnola, una britannica, una greca, una italiana e una americana), tre sottomarini (uno italiano, uno spagnolo e uno turco) e due navi appoggio (una italiana e una turca).

Fonte: Sole24Ore.com

Probabilmente si tratta di una delle notizie migliori della giornata; speriamo che non sia solo un contentino, ma l’inizio di una nostra partecipazione come protagonisti nella vicenda.

Altri aggiornamenti, salvo notizie davvero importanti, nella prima serata.